Noi cattoliche stanche

(da glistatigenerali.com, 7/03/2023) | di Paola Lazzarini |

Foto di Jed Villejo su Unsplash

Non è facile essere cattolici ultimamente, forse non lo è mai stato, ma per un lungo periodo ho pensato che la difficoltà maggiore fosse quella di aderire con la vita ai valori dell’annuncio di Gesù Cristo. Quella difficoltà resta, nel vivo di qualunque coscienza appena un po’ consapevole, ma nuovi ostacoli si parano davanti a chi cerca di vivere in comunione con la chiesa di Roma e questa volta non si trovano dalla parte dei credenti.
Siamo nel pieno della seconda fase del Sinodo sulla sinodalità, l’enorme macchina organizzativa voluta da Papa Francesco dopo una serie di incontri tra vescovi incentrati su argomenti specifici svoltisi negli anni scorsi e che avevano acceso tante speranze. In molte e molti abbiamo deciso di investire tempo ed energie in questo processo, scoprendo via via che quello che alcuni di noi consideravano un percorso di condivisione in grado di portare a decisioni cruciali per la vita della chiesa (matrimoni omosessuali, accesso delle donne a tutti i gradi dell’ordinazione, piena e aperta lotta a qualunque tipo di abuso solo per citarne alcune) in realtà era ed è solo un gigantesco tentativo di animare o rianimare comunità stanche e poco creative, ma senza vera volontà di cambiamento.

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