COMUNICATO STAMPA DI TOUTES APÔTRES

Siamo sette donne, chiamate a diverse funzioni all’interno della Chiesa cattolica.

Forti di questa chiamata, il 22 luglio, qui alla Nunziatura Apostolica in Francia, abbiamo presentato le nostre candidature per le cariche di diacona, predicatrice laica, parroca, nunzia e vescova.

Recentemente, tra il 14 settembre e il 2 ottobre 2020, siamo state ricevute in udienza individuale dal Nunzio Apostolico in Francia.

Ringraziamo Celestino Migliore per questo gesto di apertura e per il suo benevolo ascolto. Ha potuto ascoltare la diversità delle nostre realtà di donne e delle nostre vocazioni. Dimostra che il dialogo è possibile.

Tuttavia, non siamo qui a titolo personale; è per la pari responsabilità di tutti nella Chiesa che abbiamo supplicato.

E un ascolto cordiale non fa una riforma.

Ricordiamo inoltre che Anne Soupa non ha finora ricevuto alcuna risposta alla sua candidatura all’arcidiocesi di Lione, che è stata resa pubblica il 25 maggio. Ancora nelle mani del Nunzio.

Siamo convinte che la Chiesa sia a un punto di svolta nella sua storia. Deve ora riconoscere – a parole e soprattutto nei fatti – che per le donne è legittimo ricoprire tutti gli incarichi, siano essi laicali o ordinati, di governo o spirituali.

La Chiesa, come istituzione, deve finalmente superare il suo procrastinare e aprire le porte alle donne. Se vuole rimanere fedele a Cristo, deve ricordare che Cristo non ha mai usato criteri di genere.

Le nostre candidature hanno dato vita a dialoghi senza precedenti, sia intorno a noi che all’estero, confermando che siamo in molti a desiderare una Chiesa diversa. Per far sì che ciò avvenga, continueremo a portare il nostro messaggio con determinazione e invitiamo tutte le donne che lo desiderano a far conoscere la loro vocazione; saremo lì per sostenerle.

DICHIARAZIONI INDIVIDUALI delle 7 CANDIDATE

Loan ROCHER – Ricevuta il 14 settembre 2020

In un’atmosfera cordiale, ho parlato del mio desiderio di essere diacona per l’accoglienza incondizionata di coloro che si sentono rifiutati dalla chiesa. In particolare, ho parlato dei credenti LGBTQI+, che spesso non hanno altra scelta che essere cristiani alla periferia.

Mi ascoltava, da buon diplomatico, e mi ricordava la tradizione. Gli ho offerto il libro della Comunione Betania: Omosessuali e transessuali, Cercatori di Dio.

Marie-Automne THEPOT – ricevuta il 18 settembre 2020

Perché privarci delle donne quando abbiamo bisogno della collaborazione di tutti i credenti per pensare e realizzare una Chiesa ambiziosa e impegnata, che risponda alle sfide del secolo? Ho potuto presentare al nunzio la mia richiesta di una condivisione delle responsabilità tra donne e uomini, chierici e laici, e il mio invito ad essere audaci per progredire concretamente sull’argomento.

Lo scambio che avevo sperato sulle possibili soluzioni non ha avuto luogo.

Sylvaine LANDRIVON – ricevuta il 22 settembre 2020

In uno scambio caldo e aperto, abbiamo discusso temi difficili: il desiderio teorico di declericalizzazione che si confronta con una reazione autoritaria in molte diocesi; l’apertura alle donne, ma solo alle cariche amministrative senza alcun legame con la trasmissione della Parola.

E una domanda è rimasta senza risposta: cosa fare oggi quando si è laici e si è chiamati a “servire con i nostri beni” spirituali, intellettuali… una Chiesa che amiamo in un solido impulso di fede?

Laurence de BOURBON-PARME – ricevuta il 25 settembre 2020

La sua accoglienza e il suo ascolto sono stati molto calorosi. È stato un momento intenso per me.

Ho condiviso con lui le mie esperienze spirituali. Il suo ascolto è stato profondo e mi ha risposto a livello personale. Attraverso le mie parole, ha sentito alcune delle esigenze delle donne.

Claire CONAN-VRINAT – ricevuta il 28 settembre 2020

Un ascolto benevolo e reciproco, a volte ridendo, sempre attento. Abbiamo discusso, con reciproca apertura, sull’accesso delle donne all’ordinazione. Ho potuto spiegare con determinazione la mia convinzione che Gesù non ha scelto di fondare un clero, tanto meno un clero di uomini, e che l’apertura del diaconato e del sacerdozio alle donne parteciperà alla lotta contro il clericalismo voluta da papa Francesco. Nell’attuale contesto francese, ho chiesto che la Chiesa esca da una riflessione infinita con sè stessa, come due specchi rivolti l’uno verso l’altro. Ci siamo trovati d’accordo sul bisogno di speranza e di fiducia… e ho aggiunto: “Abbiamo bisogno anche di azione!»

Hélène PICHON – ricevuta il 1° ottobre 2020

Ho avuto il piacere di discutere della presenza di donne in posizioni di leadership nella Chiesa con un nunzio che da Ginevra a New York, dal Consiglio d’Europa all’Onu, è stato accompagnato da decine di donne brillanti e altamente competenti. A questo proposito, Papa Francesco, convinto dell’eccellenza delle donne e della loro perfetta capacità di esercitare posizioni di leadership nella Chiesa, ha nominato donne alla guida della Banca Vaticana e diverse donne a posizioni di Segretari di Stato vaticano.

Ho sollevato con lui la questione dell’uguaglianza di genere nella leadership della Chiesa cattolica romana e l’ho invitato a sviluppare con noi la visione di una Chiesa egualitaria veramente ispirata al messaggio di Cristo con piena parità, ricordandogli che, in effetti, in vista dell’agenda del 2030 e dei 17 obiettivi dello sviluppo sostenibile, non avevamo un secondo da perdere!

Christina MOREIRA – ricevuta il 2 ottobre 2020

Dopo anni durante i quali i papi uno dopo l’altro hanno invariabilmente ripetuto che “la porta era chiusa”, una porta si è aperta. Un sacerdote premuroso ed empatico mi ha accolto, mi ha ascoltato e mi ha fatta sentire compresa. Ero dentro una “casa”, riconosciuta e nutrita con la connessione. È stato un incontro di speranza, la prova che tutto è possibile.

Per ulteriori informazioni, potete consultare il sito: www.toutesapotres.fr/

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