Tra vendetta e pietà

(dalla rivista Esodo e riportato da “Il giornale di Rodafà” 24/12/2023) di Marinella Perroni |

Mentre scrivo queste righe il mondo ha paura. Né posso immaginare se, quando verranno lette, all’orizzonte sarà sorto l’arcobaleno della pace. Perché in questo momento vediamo solo scene di guerra, ascoltiamo solo uno sfrontato susseguirsi di menzogne, pensiamo solo pensieri di rabbia e di morte. Sul mio tavolo è appena arrivato il bel libro che si intitola Oltre la guerra. Le vie della pace tra teologia e filosofia. Lo ho solo sfogliato e gli riconosco una funzione balsamica perché è un tentativo di argomentare che la pace è perseguibile perché ha una sua intrinseca verità, sia etica che ontologica, ma che, per diventare verità storica, chiede il coraggio della responsabilità individuale e collettiva. Infatti, «È nello spiraglio tra il difficile e l’impossibile che devono muoversi la nostra responsabilità e la nostra creatività politica».[1]   

E la Bibbia? C’è una verità biblica sulla pace? Oppure, possiamo almeno dire che la Bibbia ci aiuta a muoverci in quello spiraglio? Credo di sì, ma non bisogna barare: la Bibbia suggerisce sentimenti contrastanti e non può che far aumentare lo smarrimento. …

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