Testimonianza 4: una ricerca tra parrocchia e movimenti

La mia esperienza nella chiesa non è molto lunga, anche perché dopo la cresima da ragazza mi sono quasi subito allontanata, in realtà non avevo mai incontrato il Signore. Nel 2009 ho iniziato a tornare in Chiesa dopo un pellegrinaggio e ho iniziato a cercare Gesù, lo volevo conoscere, lo volevo incontrare. Nella mia parrocchia ho partecipato a molte attività, catechista ai bambini di prima elementare, poi nel coro, per un periodo di tempo andavo a preparare l’altare al mattino, qualche volta ho “guidato” le lodi, sono lettrice e pur non essendo ministro mi è anche capitato di dare l’Eucaristia durante la messa. Pulivo le stanze dell’oratorio e tuttora partecipo ai mercatini parrocchiali di “autofinanziamento”, anche se in realtà lo faccio solo per aiutare le mie amiche più che per desiderio. Attualmente di tutte le attività che ho elencato ne è rimasta solo una, quella di lettrice, ma solo se capita, non ho un impegno fisso. Tutte le altre attività alcune le ho dovute lasciare per motivi personali, altre perché semplicemente mi ero stufata. Con mio marito l’anno scorso siamo entrati nel cammino neocatecumenale, ma dopo neanche un anno siamo scappati… ? Il mio parroco attuale mi ha proposto due volte di tornare a fare la catechista ma ho sempre rifiutato. Io sono un tipo molto originale, l’unica cosa che in questi anni è rimasta costante è la mia passione per la teologia e la Parola di Dio. Leggo moltissimo, ho iniziato con i libri del cardinal Martini, poi ho proseguito e sto proseguendo con Paolo Curtaz, Ermes Ronchi, Luigi Verdi, Alberto Maggi e soprattutto con Giovanni Vannucci che amo particolarmente. In realtà la vita parrocchiale mi sta un po’ stretta, anche perché è una continua competizione e una ricerca continua di essere apprezzati e approvati dal sacerdote, me compresa. Preferisco essere libera. Alcune sorelle del cammino neocat con le quali sono tuttora in contatto mi dicono che ho proprietà nel parlare di fronte alle persone, che non dico stupidaggini, in realtà non ho ancora trovato il mio posto nel mondo.continuo a leggere, a studiare, e a guardare gli eventi della vita con uno sguardo diverso, vivendo giorno per giorno, e cercando di testimoniare l’amore di Dio, anche fosse solo un sorriso. Ho imparato ad accettare i miei limiti, ad amare le mie oscurità.

Articoli simili