Testimonianza 22: La Chiesa, che sogno!

E’ tutto pronto. Da qualche tempo mi sono trasferita in un’altra città, spinta da un irresistibile impulso dello Spirito ad abbracciare la vita contemplativa. Ho dovuto attendere molto prima di capire la chiamata, poi incontrare qualcuno che mi accompagnasse nel discernimento e, infine, trovare una porta aperta per entrare laddove ho “respirato” aria di casa. Devo incontrare la Madre superiora per un colloquio conoscitivo, l’emozione è grande. So che non sarà magari risolutivo, dovrò iniziare un cammino, ma intanto è un inizio, ne sono certa.

Non ho dubbi, anche perché sono seguita da un sacerdote che questa comunità religiosa conosce bene e che stima. Entro nel parlatorio, aspetto un po’ e mi sento felice immaginandomi qui nel futuro ma, appena vedo arrivare la Madre, capisco subito che sarà un no. Avrà si e no la mia età. Mi lascia parlare e raccontare la mia vicenda per circa un’ora. Alla fine è un no categorico, senza appello. Il motivo “velatamente” addotto è la mia età, 44 anni e la comunità di 30 suore all’unanimità non vuole il mio ingresso. Così mi si invita a lasciare quanto prima la città e a chiedere altrove, magari dove “prendono chiunque”.. Vado via senza capire, chiedendomi come ho potuto sbagliarmi così tanto, alla mia età, appunto! Dopo averci pensato così a lungo e malgrado altri cocenti rifiuti. Da questa esperienza, ennesima, di “pietra scartata” a causa dell’età, ho cominciato a pormi tanti interrogativi. Mi sono domandata insistentemente quale sia la causa di questa totale mancanza di interesse nei confronti di una donna la cui colpa, da quanto ne so, sarebbe di non aver capito nei tempi “ordinari” la sua vocazione e che, pertanto non le è consentito aspirare ad altro nella Chiesa, che ad essere una “felice cristiana single”.

Ebbene il motivo è la mentalità, quella stessa che nei Vangeli è chiamata a cambiare radicalmente: la metànoia. Stessa mentalità che investe tutti gli uomini di Chiesa – e le donne che ad essi si richiamano – che ho incontrato ( escludendo il mio padre spirituale). L’unico che sembra ribaltare questo “pensiero unico” è il Papa. E sono proprio le sue parole, oltre a quanto leggo nelle Sacre Scritture, ad avermi rincuorata inizialmente e a darmi la speranza che, no, forse non sono io quella sbagliata. Forse non è solo colpa mia se sono giunta tardi, se mi sono tanto messa in discussione in questi anni, dubitando che avrei trovato la felicità nella vita consacrata. Forse non è sbagliato sognare una Chiesa diversa, dove la parola “insieme”, “corpo”, “un cuore solo e un’anima sola” non siano meri desideri di un cuore umano ferito, per giunta donna, addirittura già un po’ attempata, ma possa incarnare il sogno stesso del Signore. Ho poi scoperto la “parola” delle bibliste e  teologhe italiane sulle figure femminili nella Bibbia, che ha nutrito la mia consapevolezza e allargato il mio sguardo sulla realtà della Chiesa dandomi motivo di credere che, si, le donne hanno molto da dire e dare alla/nella/per la Chiesa almeno quanto i nostri fratelli. Fino al gruppo Donne per la Chiesa, al quale auguro di dare più voce, con maggiori strumenti di ricerca e condivisione, a tante donne.

Il messaggio del Papa “la Chiesa è donna” del 21 maggio scorso è forte. Ma viene dato in consegna innanzitutto a noi donne, per trarne il massimo bene desiderabile per la Chiesa intera, contemplata nella figura di Maria, così che dalla Donna si giunga alla contemplazione delle donne, nel loro concreto esserci.

Questo sogno, spero e voglio credere.

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Un commento

  1. Trovo bellissima la testimonianza 22. Detta con semplice stupore. Vera. Avevo 42 anni io quando ho iniziato un percorso all’interno dell’Opera ecclesiale di cui ora ho la responsabilità e il tema di cui si parla nella testimonianza, le impressioni, le suggestioni (spesso esplicite) di essere fuori tempo massimo per il servizio al regno di Dio, mi fiorivano intorno rigogliose all’epoca… Per fortuna la situazione in cui ero approdata era tutt’altro che istituzionalizzata, era decisamente alternativa …così la mia gioia e il mio entusiasmo non sono caduti nel vuoto e mi hanno protetto dal sentirmi ferita e fuori luogo come alcuni pretendevano mi sentissi … Ci sono donne splendide dell’età della “testimone 22” che desiderano servire il Signore e non trovano aggregazioni adatte a loro: che spreco di vocazioni! Mi piacerebbe tanto conoscerla. Io l’accoglierei a braccia aperte! Il Signore ti benedica. Ti auguro di trovare presto la tua strada, se già non l’hai trovata.

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