Reportage dal sinodo parallelo

(da ucanews-com 19/10/2023, nostra traduzione) | di Virginia Saldanha |

Decine di persone provenienti da diversi continenti, tra cui l’America Latina, ma solo una a testa dall’Asia e dall’Africa (ostacolate dai costi del viaggio e dell’ottenimento dei visti) erano presenti a Roma durante le prime settimane del Sinodo ufficiale indetto da Papa Francesco, nella speranza di far sentire la propria voce.

Una settimana prima dell’inizio del Sinodo, i sopravvissuti agli abusi sessuali dei chierici hanno tenuto manifestazioni a Roma, poi si sono spostati a Ginevra presso la Commissione per i diritti umani delle Nazioni Unite e infine si sono rivolti alla Corte internazionale dell’Aia nel tentativo di ottenere giustizia dalla Chiesa cattolica.

All’inizio del Sinodo, organizzazioni femminili internazionali come Women’s Ordination Worldwide e la Women’s Ordination Conference hanno organizzato manifestazioni per richiamare l’attenzione del Sinodo sui diritti delle donne nella Chiesa a un discepolato paritario come quello praticato da Gesù.

Nella seconda settimana del Sinodo, l’organismo internazionale delle donne – il Consiglio delle Donne Cattoliche (CWC) – ha riunito donne e alcuni uomini da tutto il mondo per una tavola rotonda su “Le donne nell’Instrumentum Laboris”. Tre donne del Sinodo ufficiale si sono unite alle discussioni per un breve periodo.

Dall’8 al 15 ottobre, una convergenza di gruppi laici sotto il nome di “Spirit Unbounded” ha organizzato una serie virtuale di oltre 100 oratori che rappresentano un ampio spettro del popolo di Dio.

“Ciò di cui il popolo ha veramente bisogno è la comunità, non il clericalismo patriarcale”.

Sebbene la maggior parte degli oratori fossero donne, la testimonianza di uno studioso Shawnee, direttore dell’Indigenous Law Institute negli Stati Uniti, ha aperto gli occhi. Ha parlato dei “sistemi genocidi di indottrinamento” usati dai missionari che si sono affiancati ai colonizzatori nella loro “brama di guadagno che non sembrava essere in conflitto con la loro fede cristiana”.

Alcuni oratori erano presenti a Roma il 13 e 14 ottobre. Tra questi, suor Joan Chittister OSB e la dottoressa Mary McAleese, ex presidente dell’Irlanda con un dottorato in diritto canonico. Hanno parlato a una sala gremita alla Casa Bonus Pastor, proprio dietro il Vaticano, dove si stava svolgendo il Sinodo ufficiale.

Suor Joan ha sottolineato: “Ciò di cui la gente ha veramente bisogno è la comunità, non il clericalismo patriarcale. Hanno bisogno di discepolato!”. Ma ha affermato: “Dobbiamo comprendere la natura del discepolato, riconoscere i veri segni del discepolato ed essere disposti ad abbandonarci a ciò che il discepolato richiede ora”.

a dott.ssa McAleese ha detto che siamo qui oggi perché “la Chiesa cattolica, che dovrebbe e potrebbe essere un esempio di uguaglianza e di rispetto dei diritti umani, non lo è”. Invece, l’unico sistema religioso ad avere uno status di rappresentanza alle Nazioni Unite, un influente chiave delle leggi, degli atteggiamenti e delle culture nei cinque continenti, sta languendo in una crisi di credibilità sempre più profonda proprio perché non è riuscita a riformare una struttura interna obsoleta di governance, insegnamenti e leggi in cui è incorporata la disuguaglianza, in cui i diritti umani dei membri sono abitualmente limitati”.

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