La buona notizia dell’uguale dignità

di Maura Bertini, socia

| Prendo spunto da un evento online organizzato nel festival Filosofarti 2024 – Visibile/Invisibile – per scrivere di abilismo, la discriminazione verso le persone disabili. Lo faccio da “donna per la Chiesa”. Spero di riuscire a spiegarne il perché.

Devo alla giovane amica Marta Zaro la conoscenza dei libri di Elena e Maria Chiara Paolini sull’abilismo. L’idea è stata di chiedere loro di parlarne in Filosofarti, invitate dalle associazioni che si occupano di sostegno a persone fragili con malattie croniche e disabilità a Gallarate e Comuni limitrofi.

Cosa c’entra Donne per la Chiesa? Ho intrapreso anni fa un cammino di consapevolezza sulla discriminazione di genere con le donne di questa associazione, un cammino che anima tuttora il mio e nostro impegno ecclesiale e sociale. Insieme a loro cerco, in un percorso mai finito, di riconoscere gli stereotipi di genere e decostruire questi schemi rigidi che di fatto bloccano la strada verso la piena partecipazione. Insieme proviamo a rinnovare i nostri comportamenti, i pensieri e le parole, facendone un cammino collettivo, anche oltre l’associazione. Nella differenza e nella valorizzazione delle diversità, ci nutre la buona notizia evangelica dell’uguale dignità di tutt*. Per noi la partenza e la traccia da seguire sono qui, ma l’apertura è ampia a cogliere intorno strumenti e persone che possano aiutare nel cammino.

Abbiamo anche compreso che i sistemi opprimenti si intersecano e si sommano, potenziandosi. Le conseguenze? Paternalismo, disuguaglianze, ingiustizie, fino ad arrivare a veri e propri abusi. E dunque, ci sta a cuore anche riconoscere e decostruire altri stereotipi (ad esempio etnici, di religione, legati all’età, all’orientamento sessuale etc…). Qual è la direzione? Verso relazioni più giuste ed equilibrate, in cui ogni persona possa essere e sentirsi accolta per ciò che è, nelle Chiese, nella società. Vi sembra una buona base, una base evangelica? A noi sì!  “Senza giustizia non può esserci amore” scrisse bell hooks.

Ma veniamo all’abilismo. Le due autrici che incontreremo in Filosofarti ci aiuteranno a capire di essere immersi in un sistema che considera migliori alcuni corpi e menti, sminuendone altri. E il sistema plasma i nostri comportamenti, si nutre di un immaginario collettivo forte che definisce in modo preciso come deve essere la persona “abile” (pensiamoci, verranno in mente molti esempi). Bisogna dunque attivarsi consapevolmente.

Elena e Maria Chiara Paolini (alias Witty Wheels), attiviste e formatrici, insieme a Elisa Belotti (giornalista) e Marta Zaro (psicologa), guideranno il pubblico a riconoscere l’abilismo, una trama invisibile ai più ma opprimente per chi la subisce, un sistema di pensiero e di azioni che sminuisce, ostacola e marginalizza chi ha menti/corpi cosiddetti “non conformi”. Un sistema, inoltre, che ha impatto negativo in generale, perché “imprigiona” in pregiudizi e mina le relazioni. Da qui si parte per cambiare il modo di pensare alla disabilità, di parlarne e di agire, nel privato e nella polis. La sfida è rimuovere barriere fisiche e mentali e creare comunità più giuste, accessibili e inclusive.

Elena e Maria Chiara Paolini hanno recentemente pubblicato: Che brava che sei! 8 storie di abilismo quotidiano. Ed. Laterza.

Incontro online “Che brava che sei! L’abilismo, la discriminazione verso le persone disabili”, martedì 27 febbraio alle 21:00 in Filosofarti 2024 (diretta streaming sul canale YouTube di Filosofarti).

La serata è promossa da: Ass. Parkinson Insubria di Cassano Magnago, Varese Alzheimer gruppo di Gallarate, Ass. Amici del Centro Studi Sclerosi Multipla di Gallarate, Il SEME Società cooperativa sociale di Cardano al Campo, AISLA Varese, Unione Italiana Lotta alla Distrofia Muscolare di Varese, Circolo ACLI “A. Grandi” di Gallarate, Auser Insieme di Gallarate.

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