n.10. L’autorità degli insegnanti

L’autorità degli insegnanti
L’IDEA DI AUTORITÀ DI CRISTO, riflessione sinodale n. 10.

di John Wijngaards
Poi Gesù parlò alle folle e ai suoi discepoli: “Gli scribi e i farisei siedono sul seggio di Mosè. Perciò praticate e osservate tutto ciò che vi dicono”.  (Matteo 23,1-3)

10. “Sì, ho fatto delle ricerche sul suo albero genealogico, padre. Ebbene, eccolo qui!”.
Quando studiavo teologia nel seminario maggiore di Londra alla fine degli anni Cinquanta, uno dei nostri professori era un sacerdote olandese, Daan Duivesteijn. Lo chiamavamo “Duivy”. Era un feroce difensore della “fede”.
Un giorno Duivy inveì contro gli evoluzionisti. “Trovano una mascella di scimmia”, disse beffardo, “poi ci costruiscono intorno un intero corpo immaginario e sostengono che fosse un pre-uomo!”. Ha poi citato l’enciclica Humani Generis (1950) di Papa Pio XII, che ammetteva la discussione sull’evoluzione, ma poi ha dichiarato: “La fede cattolica ci obbliga a ritenere che le anime sono immediatamente create da Dio…”. Alcuni teologi trasgrediscono avventatamente la libertà di discussione, quando agiscono come se l’origine del corpo umano da materia preesistente e vivente fosse già completamente certa e provata dai fatti finora scoperti e dal ragionamento su questi fatti, e come se non ci fosse nulla nelle fonti della rivelazione divina che richieda la massima moderazione e cautela in questa questione”.
Sapevamo che Duivy si sbagliava. Io stesso avevo raccolto molte opere eccezionali sull’evoluzione che riportavano ampiamente la ricerca scientifica alla base dell’evoluzione.  Uno studio di Ralph von Koenigswald sugli ominidi e le scimmie mi convinse che un antenato comune era innegabile. Von Koenigswald dimostrò che su 1065 caratteristiche anatomiche, gli esseri umani ne condividono 396 con gli scimpanzé, 385 con i gorilla e 354 con gli oranghi.
Mentre Duivy parlava, una foto fu passata in aula da una fila di studenti all’altra. Mostrava uno scimpanzé, sotto il quale qualcuno aveva scritto: “Sembra proprio Duivy, non è vero?”.
Quasi cento anni dopo L’origine delle specie di Darwin, la Chiesa ufficiale non stava ancora ascoltando quello che gli studiosi dicevano…
Gli scribi
Ai tempi di Gesù gli scribi erano insegnanti che studiavano e spiegavano la Legge dell’Antico Testamento. La loro origine può essere fatta risalire al IV secolo a.C. quando, dopo l’esilio, alcuni ebrei erano tornati a Gerusalemme. Si resero conto che dovevano osservare la Legge con maggiore diligenza. Uno di loro, chiamato Esdra, prese l’iniziativa. Fondò una scuola di studenti. E quando i tempi furono maturi, iniziò le sue sessioni di insegnamento pubblico: “Esdra stava su un pulpito di legno (circondato da discepoli)… Leggeva il libro della Legge di Mosè… Egli (e i suoi discepoli) facevano capire al popolo la Legge… Proclamavano il libro della Legge in modo distinto, ne davano un senso, facevano sì che il popolo comprendesse la lettura” (Neemia 8,4-8).
Gesù discuteva spesso con gli scribi.
– quando questi mettevano in dubbio il suo potere: “Chi può rimettere i peccati se non Dio solo?”. (Luca 5,21-28);
– quando gli chiedevano un segno (Matteo 12,38-42);
– quando accusarono Gesù di scacciare i demoni “per mezzo di Beelzebul, il principe dei demoni” (Marco 3,22-30).
Gesù criticò aspramente gli scribi del suo tempo: per la loro ipocrisia, per aver caricato sulle spalle della gente fardelli pesanti che non erano disposti a portare da soli, per aver occupato posti d’onore nei banchetti e nelle sinagoghe (Matteo 23,1-7).
Disse anche: “Non vi fate chiamare ‘Rabbì’, perché avete un solo Maestro e siete tutti fratelli. Non chiamate nessuno sulla terra ‘padre’, perché avete un solo Padre che è nei cieli. E non fatevi chiamare ‘maestri’, perché avete un solo maestro, il Cristo”. Poi Gesù spiega il motivo per cui dovrebbero evitare tali titoli, ossia che: “Chi si esalta sarà umiliato” (Matteo 23,8-12). Ma Gesù ha forse negato la funzione dello scriba o l’autorità dell’insegnante? Non è così.
Gesù ha insegnato chiaramente: “Sulla cattedra di Mosè si sono seduti gli scribi e i farisei. Quanto vi dicono, fatelo e osservatelo”. (Matteo 23,2-3). 
Gli archeologi hanno trovato sinagoghe in Palestina che presentavano una sedia di pietra scolpita da un’unica pietra di basalto che si affacciava su Gerusalemme. A quanto pare, questo era il “seggio di Mosè”. I rabbini, seduti su questa cattedra, pronunciavano dichiarazioni autorevoli tratte dalle Scritture ebraiche. Coloro che si sono seduti sul seggio di Mosè hanno chiaramente ereditato l’autorità di Mosè. Gesù ammette questa autorità. Esorta la gente ad accettare ciò che insegnano. Ricordate: gli scribi non erano sacerdoti.
Nella Chiesa primitiva il carisma dell’insegnamento era riconosciuto come una funzione specifica e distinta dal ministero ordinato. Paolo elenca “in primo luogo gli apostoli, in secondo luogo i profeti, in terzo luogo i maestri, poi gli operatori di miracoli, quelli che hanno doni di far guarigioni, i doni di assistenza, di governare, delle lingue” (1 Corinzi 12, 27-28).
Domande
– L’ordinazione sacerdotale o episcopale non conferisce conoscenze teologiche, nonostante i vescovi si arroghino presuntuosamente il titolo di “dottore in divinità”. Questo vale anche per i papi. Essi dovrebbero quindi ascoltare i consigli offerti da studiosi che hanno studiato a fondo la Sacra Scrittura e altre fonti dottrinali.
– Pur essendo guidati dallo Spirito a modo loro, i sacerdoti o i vescovi non godono delle conoscenze specifiche acquisite da biologi, psicologi, sociologi e altri accademici. Anche questi sono guidati dallo Spirito.
– Non è forse vero che i Papi recenti, come Paolo VI, Giovanni Paolo II e Benedetto XIV, hanno scatenato un regno di terrore contro gli studiosi cattolici? Condannando pubblicamente alcuni di loro, chiedendo un “giuramento di fedeltà” all’insegnamento papale prima di permettere agli studiosi di essere ammessi all’insegnamento nei seminari, nei collegi e nelle università.
– I recenti insegnamenti dei papi sull’uso della contraccezione artificiale nella pianificazione familiare, sull’ordinazione delle donne, sulle unioni omosessuali e così via, sono fortemente contraddetti dagli studiosi cattolici. I leader della Chiesa non dovrebbero ascoltarli con attenzione?
Testo: John Wijngaards; Vignetta: Tom Adcock.
Pubblicato in accordo con il Wijngaards Institute for Catholic Research

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