n.17. Il ministero nei tempi a venire

Il ministero nei tempi a venire
L’IDEA DI AUTORITÀ DI CRISTO, riflessione sinodale n. 17.

di John Wijngaards
“Gesù disse: “Non avete mai letto quello che fece Davide quando lui e i suoi compagni avevano fame e bisogno? Durante il sommo sacerdozio di Abiathar, entrò nella casa di Dio e mangiò il pane consacrato, che era lecito solo ai sacerdoti. E ne diede anche ai suoi compagni”.  (Marco 2,25-26; cfr. 1 Samuele 21,1-6;22,20-23)
“Ho ancora molto da dirvi, ma ora è troppo difficile per voi capire. Ma quando verrà lo Spirito di verità, egli vi guiderà in tutta la verità. Egli non parlerà da solo, ma vi dirà ciò che avrà udito e vi parlerà delle cose future”. (Giovanni 16, 12-13)

17. Mi deve essere caduta la fede nuziale mentre camminavo nel labirinto. Il vostro drone può recuperarla?”
Anni fa, durante una giornata di commemorazione per i giovani, mi è stato chiesto quante lingue parlasse Gesù. “L’aramaico era la sua lingua”, risposi, “e probabilmente riusciva ad avere un’infarinatura di greco, come la maggior parte degli ebrei del suo tempo. Ma sicuramente non avrebbe capito l’inglese”.
Judy, una ragazza alta con i capelli lunghi che incorniciavano i suoi penetranti occhi blu scuro, ne fu visibilmente turbata. “Gesù era Dio”, protestava. “Era onnisciente. Sapeva tutto. Doveva conoscere l’inglese. In effetti, probabilmente gli ci sarebbero voluti non più di cinque minuti per compilare il cruciverba del Times. Era tutto lì nella sua mente!”.
“Aspetta”, ho detto. “Sì, l’umanità di Gesù ha veicolato/portato/comunicato la divinità. Ma questo non pregiudicava il suo essere umano al 100%. Gesù non aveva forse bisogno di usare i piedi per camminare da un luogo all’altro?  Non era forse stanco e affamato alla fine di una giornata, come chiunque altro? Non aveva forse bisogno di riposare di tanto in tanto?”.
“Sì”, ammise con riluttanza. “Ma è una cosa diversa, solo fisica. L’onniscienza risiede nella mente!”.
“Temo che lei si sbagli”, risposi. “I limiti umani condizionavano la mente di Gesù. Come i suoi contemporanei, Gesù non poteva immaginare come fosse un treno elettrico, o un’automobile, un aeroplano, un televisore, un computer. Come essere umano era in tutto e per tutto come tutti gli altri, proprio come voleva essere. Si è definito “Figlio dell’uomo”, un’espressione aramaica che indica “la persona comune”. Poteva persino commettere errori, come ricordare male le cose”.
“Fare errori?!”, ha esclamato. “Sicuramente no! Può dimostrarlo?”.
“Sì”, dissi. “Gesù si è sbagliato quando ha detto che Abiathar era sommo sacerdote quando Davide mangiò i pani consacrati. Nel primo libro di Samuele leggiamo che il sommo sacerdote di allora era Abimelech e che Abiathar divenne sommo sacerdote in seguito. Poiché Gesù non aveva una copia personale della Bibbia da consultare, doveva ricordare i testi a memoria, da ciò che aveva sentito durante le letture del sabato. Confondere i nomi di Abimelech e Abiathar è il tipo di errore di memoria che chiunque di noi avrebbe potuto fare. E non ha invalidato l’osservazione che Gesù stava facendo. Era semplicemente una cosa umana da fare”.
Amplificare l’insegnamento di Gesù nei tempi a venire
Il Vangelo di Giovanni si differenzia da quelli di Marco, Matteo e Luca perché esplicita/disvela le intenzioni di Gesù. Si rivolge soprattutto a un pubblico ellenistico [= di lingua greca] alla fine del I secolo. Traduce i detti originali di Gesù in aramaico nel linguaggio e nel pensiero più sofisticato del mondo greco-romano.
Anche il racconto di Giovanni sull’Ultima Cena è unico. Offre un lungo discorso di Gesù in cui prepara i discepoli per gli anni a venire. Il succo del discorso è che egli stesso non sarà più in mezzo a loro nel suo aspetto fisico. Ma rimarrà presente in modo spirituale, attraverso il suo Spirito. Lo Spirito chiarirà come interpretare le intenzioni di Gesù nelle nuove e inaspettate sfide dei tempi futuri. “Ho ancora molto da dirvi, ma ora è troppo difficile per voi capire. Ma quando verrà lo Spirito di verità, egli vi guiderà in tutta la verità. Non parlerà da solo, ma vi dirà quello che sente e vi parlerà delle cose future” (Giovanni 16, 12-13).
Si tratta di parole cruciali. E come parlerà lo Spirito? Lo Spirito rivelerà la mente di Gesù solo attraverso i capi della Chiesa ordinati, attraverso i sacerdoti, i vescovi, i papi? La risposta è: No! Lo Spirito opererà in tutta la comunità.
“Ci sono diversi tipi di doni, ma lo stesso Spirito li distribuisce. Ci sono diversi tipi di servizio, ma lo stesso Signore. Ci sono diversi tipi di lavoro, ma in tutti e in ciascuno è lo stesso Dio che opera. Ora, a ciascuno la manifestazione dello Spirito è data per il bene comune. A uno viene dato per mezzo dello Spirito un messaggio di sapienza, a un altro un messaggio di conoscenza per mezzo dello stesso Spirito, a un altro la fede per mezzo dello stesso Spirito, a un altro i doni di guarigione per mezzo dello stesso Spirito, a un altro i poteri miracolosi, a un altro la profezia, a un altro la distinzione tra gli spiriti, a un altro il parlare in diversi tipi di lingue e a un altro ancora l’interpretazione delle lingue.  Tutte queste cose sono opera di un solo e medesimo Spirito, e Dio le distribuisce a ciascuno, come ha stabilito” (1 Corinzi 12,28).
Domande
– Il nostro mondo tecnologico guidato dalla scienza crea nuove possibilità che pongono anche nuovi dilemmi morali. Come dovrebbe rispondere l’autorità spirituale a queste sfide della nostra epoca moderna?
– In questo nuovo clima, i leader della Chiesa ascoltano anche lo Spirito che parla attraverso gli esperti – biologi, psicologi, sociologi e così via?
Testo: John Wijngaards; Vignetta: Tom Adcock.
Pubblicato in accordo con il Wijngaards Institute for Catholic Research

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